Sa Vida Noa 2008
[Rassegna Stampa - Da L'Unione Sarda del 06/03/2013]
E' un Solla da Oscar del Triathlon
Era già stato Triathlete of the Year nel 2004, quando vinse la double (l'accoppiata mondial Ironman-Xterra a distanza di otto giorni) tra i non professionisti. Adesso Giuseppe Solla, il più grande Ironman nella storia del Triathlon sardo, mette in bacheca un altro trofeo, anche più prestigioso. Lunedì sera a Milano, gli è stato attribuito l'Oscar del Triathlon 2013, premio creato quest'anno dalla rivista "Fantatriathlon" con la collaborazione della Fondazione Laureus Italia. A consegnare il premio sul palco della sala Buzzati (alla Gazzetta dello Sport), è stato Linus, conduttore e direttore di Radio DJ, oltre che maratoneta, che ha presentato con Nicola Savino e Aldo Rock. "Mi ha piacevolmente sopreso quanto fosse preparato sulla mia storia", racconta emozionato il 43enne quartese. "La serata di Milano ha dimostrato quanto è cresciuto il movimento, ma dalla Sardena non avevo percepito la considerazione di cui godo nell'ambiente italiano".
E' soddisfatto Solla e ne ha motivo, ma precisa: "Io sono appagato ogni volta che taglio il traguardo di un Ironman, questo è soltanto una cosa in più. Però dal numero dei voti che ho ricevuto, mi sono reso conto di avere tanti tifosi in Italia e che loro si aspettano nuovi risultati da me". Scartata l'ipotesi dell'Ironman Sud Africa ad aprile, Solla ha già fissato l'obiettivo: sarà a Luglio a Francoforte per il Campionato d'Europa: "L'obiettivo il podio, naturalmente. E sarà così anche a ottobre al Mondiale di Kona". Proprio nella più leggendaria tra le gare sulla distanza di 3,8 km di nuoto, 180 di bici e 42,195 di corsa, Solla l'anno scorso è stato 5° della propria categoria e il migliore in assoluto tra gli azzurri in gara.
Adesso vuole riprovarci, con una convinzione e con le nuove responsabilità che il suo seguito di appassionati gli attribuisce: "Ho visto che molti triatleti, sapevano tutto dei miei tempi, della bici che uso, delle mie possibilità. Evidentemente fare tanti sacrifici paga", conclude Solla, che a Milano è stato accompagnato dalla moglie Simona e dal compagno del Triathlonpoint Team, Daniele Demartis. Soddisfatto anche l'ideatore dell'Oscar, il direttore di Fantatriathlon, Dario Nardone, che giudica "Un'emozione grande, il premio a Giuseppe, un caro amico e un campione nella vita e nello sport. Determinazione, tenacia, talento e umiltà sono il mix che gli permetterà di farci gioire per i suoi risultati anche quest'anno".
Carlo Alberto Melis
[Rassegna Stampa - Da L'Unione Sarda del 26/11/2012]
Riecco Cadelano-Uccheddu: gli ex rivali ora sono alleati
E' proprio vero che lo sport unisce, anche quando si è rivali. Forse di più. Massimiliano Cadelano e Walter Uccheddu hanno scritto la storia del ciclocross in Sardegna negli anni Novanta: rivali, fortissimamente rivali. Cadelano da Quartu, non ha mai smesso di correre (e vincere), Uccheddu da Gonnosfanadiga aveva lasciato la bici per dedicarsi al ballo, ma non ha resistito al richiamo del primo amore. E adesso correranno con la stessa maglia.
L'IDEA. La bella favola ha altri due protagonisti: Nando Schirru, patron di Sa Vida Noa 2008, squadra quartese che li ha tesserati entrambi e Andrea Pani, compagno di ciclismo di Cadelano sin da quando erano bambini, completerà il terzetto che promette di tornare a dare spettacolo nel ciclocross. Tutti ultraquarantenni, correranno con i master, ma non ci sarebbe da stupirsi se - nel depresso ciclocross sardo - fossero competitivi a livello assoluto. Lo scopriremo domani a Sassari, dove scatterà la stagione.
IL RETROSCENA. "L'idea è stata di Giuseppe Solla", rivela Schirru, chiamando in causa l'ex campione, quartese anche lui, che ha avuto l'idea, "ma anche Cadelano è stato entusiasta di venire con noi. Uccheddu non lo conoscevo ed è stato Giuseppe a portarlo da noi". Il presidente non è preoccupato della vecchia rivalità tra i due: "Si sono stretti la mano, le persone crescono, maturano non penso proprio che ci saranno problemi".
IL RITORNO. Uccheddu (che ora vive a Quartu) conferma: "Il passato è passato, ma è stata una rivalità sana. Riprendo dopo otto anni e so che dovrò rincorrere, ma credo che se riuscissimo a duellare,daremmo ancora spettacolo e per il pubblico sarà più bello. E poi lui è nella categoria superiore, quindi non è un duello diretto. Casomai su strada potremo fare gioco di squadra".
I GIOVANI. Non saranno le uniche novità della squadra: "Abbiamo altri master che sono voluti venire con noi", aggiunge Schirru "ma mi piacerebbe poter lavorare anche con i giovani. Però abbiamo difficoltà a capire come rapportarci con le scuole di Quartu".
CALCIO. La Polisportiva Sa Vida Noa 2008 (il presidente Schirru è a sua volta biker e podista) va avanti anche con la squadra di calcio, che milita in Terza Categoria, è allenata quest'anno da Luciano Porru e Angelo Melis. Il campionato è già cominciato con due sconfitte e una vittoria (nella quarta partita gli avversari si sono ritirati).
Carlo Alberto Melis
[Rassegna Stampa - Da L'Unione Sarda del 24/10/2012]
"Miglior azzurro? Preferivo vincere il Mondiale"
Triathlon. Il campione quartese Giuseppe Solla racconta lo straordinario (5° di categoria) Ironman alle Hawaii
"Congratulations, bastard". La battaglia è finita dopo 9 ore, 29 minuti, 28 secondi e un guizzo da ciclista consumato. L'australiano Nick Burt, che Giuseppe Solla ha appena estromesso dal podio, soffiandogli il 5° posto, gli stringe la mano. "Salire sul palco delle premiazioni è una delle cose più belle che mi siano capitate", racconta Solla, rientrato a casa, a Quartu, sul braccio ancora un'abbronzatura che svela il numero 1023. "C'erano otto, forse diecimila persone e io ero lì, unico italiano". Degli azzurri è stato il migliore, cosa che non è passata inosservata. A Radio Deejay, Aldo Rock lo ha coperto di elogi: "E' un mio tifoso, è rimasto impressionato dai miei allenamenti all'ora di pranzo, anche con 40°. E adesso il mio telefono non smette di squillare", sorride. "Ora vedo quanto conti essere stato il miglior italiano, ma io avrei preferito vincere il mondiale di categoria. Sul palco scopri quanto vali. In Austria ero arrivato 8° di categoria: quei 7 li ho battuti tutti e tanti altri di tutte le altre gare nel mondo. Tanto piano non devo essere andato...".
La sua gara è un racconto omerico. Impossibile riassumerla, non tanto per gli episodi di cronaca, quanto per l'alternarsi di stati emotivi: la grinta, la determinazione, i dubbi, l'attesa, la ripartenza, la paura, l'esaltazione, la sofferenza, il dolore, la delusione, le nuove speranze, la consapevolezza, la fiducia, la gioia finale. L'Ironman è una gara che non si racconta, si vive. L'Ironman è la vita. Chi non l'ha corso non cerchi di capirlo, si limiti ad applaudire.
"Sono passati otto anni dall'altro mondiale alle Hawaii, non ricordavo quanto fosse faticoso", riattacca con uno sguardo che sembra volersi spingere sino alla spiaggia di Kona, "ma dopo averne corsi sette, ho capito che a me piacciono gli Ironman duri, non quelli velocissimi, che livellano troppo la gara. Faccio la differenza quando c'è da soffrire molto, grazie alla testa. Una dote che ho sempre avuto, anche da ciclista, ma che ho migliorato".
Ogni prova porta qualcosa di nuovo, stavolta "una frazione di nuoto combattuta sin dal primo metro. Una lotta, colpi da schivare, un corpo a corpo continuo da affrontare". Poi la bici, dove i crampi stavano per rovinare tutto: "Parlando con Nandino Degortes, il mio coach, ho capito che c'è stato qualche errore. Me l'ha detto in modo brutale e lo apprezzo. Se costruisci un castello di sabbia e crolla, la colpa è di un solo granello, ma non saprai mai quale".
Appassionante la lotta con l'ex pro del ciclismo, Laurent Jalabert, poi distrutto nella maratona. E i 4 km finali, con lo scherzetto a Burt: "Mi sono nascosto, sono spuntato fuori ai 20 metri". Ricordi incancellabili. "Voglio ringrazie, assieme alla mia famiglia, per primo Nandino. Poi Massimo Argiolas, che mi ha fatto da sparring, la Promogest, il mio sponsor e Gabriele Cavicchi. Mirio Bodano alle Hawaii è stato fantastico, Daniele ed Elisa Demartis sono venuti a sposarsi a Kona, per la mia gara". Non ci sono enti pubblici nella lista: "Avrei accettato anche un no, invece non sono stato degnato neppure di una risposta. Forse è colpa mia: dovevo essere più insistente". Parola di Giuseppe Solla, professione campione, il miglior Ironman italiano a Kona.
Carlo Alberto Melis
La Polisportiva Sa Vida Noa 2008, festeggia il neo campione sardo di ciclocross Massimiliano Cadelano nella categoria Master 4/5/6 e il secondo e terzo posto in classifica degli atleti Andrea Dessì e Andrea Pani
Tesseramento per la stagione 2012
Sa Vida Noa 2008, avvisa che è aperto il tesseramento alla Federazione Cliclistica Italiana per l'anno 2012. Per visualizzare la tabella dei costi del tesseramento, visita il sito della Federazione Ciclistica Italiana, oppure clicca qui.
Si avvisano i gentili atleti che quest'anno, oltre che quest'anno, oltre al costo della tessera, sarà necessario una quota aggiuntiva di 1€ per rimborso spese.
Per effettuare il tesseramento, è necessario presentare la seguente documentazione:
- Foto tessera o foto digitale
- Certificato di nascita, certificato di residenza e Codice fiscale
- Certificato di idoneità all'attività sportiva
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